Quattro poesie inedite di Roberto Caielli e i dipinti di Paola Geranio che le hanno ispirate, in un lavoro a quattro mani pubblicato per la prima volta in quattro piccoli libri d’arte: “Private Haiku”, “Artemide”, “La forma delle labbra” e “Pianto per una fiamma di colore”. Testi e immagini sono stampati a pigmenti d’archivio su carta fatta a mano a Fabriano, in edizione limitata a 10 copie. Ogni copia è firmata e personalizzata dagli autori.
Mens nostra pruriens in auribus.
La nostra mente smaniosa di udire.
(Confess. 4, 8, 13)
Sant'Agostino
“La presenza della parola come cura
Il periodo di isolamento appena trascorso ha portato ad una serie di risposte diverse, chi ha accartocciato nella solitudine le proprie ore, chi si è dedicato con dedizione alle proprie passioni e chi, con sofferenza, ha aspettato di uscirne in qualche modo.La mia risposta e quella di Roberto è stata, per alcuni aspetti, parallela. Abbiamo viaggiato su un binario comune, tenendo una costante nelle nostre giornate, raccontandoci l'arte, pensieri leggeri, viaggiando insieme nelle profondità di un vivere quotidiano a volte apparentemente banale. Durante i mesi l'uno ha ascoltato l'altro, la parola, che è la prima espressione di presenza, ha costituito la certezza di avere un legame con il mondo, nonostante l'isolamento. Attraversare con la parola la fitta nebbia che ha disorientato tutte le certezze. In questi dialoghi telefonici, in cui l'uno ha donato all'altro presenza, si è fatto molto di più, la parola è diventata guida nel buio, certezza di unione invisibile con la concretezza di una terra e di uno strato brulicante che allora taceva. La voce di Roberto, nei pomeriggi cadenzati tra dati e curve ascendenti e discendenti di speranza ha segnato nel mio quotidiano la certezza che si è più di numeri e carne. Giorno dopo giorno la sua parola era per me certezza di altrove. Ricerca comune di bellezza e respiro. Entrambi avevamo necessità di sentire, di udire attraverso le parole dell'altro, la vita che scorreva costante ed imperitura, come un fiume. Poco importava se nei discorsi si parlasse di filosofia, arte o vita ordinaria, la cosa fondamentale era sentire la presenza, attraverso la parola dell'altro, di ciò che è cura. Così sono emersi sentieri solitari che entrambi abbiamo percorso, trovando luce nel cambiamento.Togliere. Spesso tornava questo discorso, togliere sovrastrutture, aspettative, pesantezza, che come strati sottilissimi, uno dopo l'altro, portano a non sentire più, a non udire più, a non ascoltarsi più. Ci si è accompagnati così in un processo difficile, di riconoscimento attraverso la perdita. Mentre nei miei dipinti ci si avvicinava alla perdita di colori superflui e spazi inutili da riempire, Roberto toglieva e limava parole. Ecco gli Haiku, accompagnati da immagini sorelle di viaggio. I piedi nelle stesse buche e le parole a scovare le stesse pieghe. L'invisibile è perfettamente visibile nel "come" e noi siamo stati ciò che facevamo, distanti e singoli, nel "come" lo facevamo. La sorgente di un occhio percettivo, che trova nell'erotismo la chiave del desiderio che muove ogni respiro, ogni mano. Le ossessioni come le essenze non si possono diluire, nelle parole abbiamo scavato, cercandole sotto il substrato brulicante e muto, trovandole, nascoste tra le rive di un fiume e le bocche dipinte di rosso”. (Paola Geranio)
“Sono tornato a scrivere dopo molti anni, e ho deciso di pubblicare quattro brevi poesie accanto ai volti dipinti da Paola. La prima volta che ho visto questi sguardi, a Torino, poco prima della pandemia, ero rimasto stupito dalla bellezza del loro silenzio, e dalla fierezza a volte dolorosa della loro libertà. E ho pensato che le mie parole potessero in qualche modo accompagnare queste labbra cosi rosse nel loro tacere. Questo accompagnarsi è diventato nel tempo, con Paola, un rapporto artistico di reciproco stimolo e di dialogo profondo sulla bellezza. La poesia la descrive, ed esaurisce il suo senso nella potenza di un atto che i poeti dello Stilnovo, per esempio, ponevano a fondamento di una radicale trasformazione della storia. Ritrovo, in questi libricini d’arte, tra le mie poche parole e i colori vivi delle guerriere e delle dee di Paola, la scena di un mutamento, verso il desiderio di darsi bellezza nelle forme più intime di una rappresentazione, nelle pieghe di un atto unico dentro il quale scrutare i bisogni di chi ascolta. Cosi, una lirica asciutta, ispirata all’Haiku, dall’intimità di uno spazio che volevo rimanesse privato, è diventata invece una cosa pubblica. Non sarebbe mai accaduto senza un’immagine, senza queste immagini, nei confronti delle quali provo molta gratitudine. Sono loro che dicono”. (Roberto Caielli)
Biografia Paola Geranio
Paola Geranio frequenta prima il Liceo Artistico “C.Piazza” a Lodi e poi Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La ricerca pittorica caratterizza il suo percorso in modo costante, non dimenticandosi dell’influenza che le innovazioni hanno nel mondo delle tecniche tradizionali. Si specializza nell’insegnamento e dal 2004 lavora nella Scuola Secondaria. Dal 2003 collabora con varie gallerie d’arte e partecipa a concorsi e mostre collettive e personali. La ricerca pittorica e stilistica non dimentica mai la capacità tecnica. Nelle opere di Paola Geranio la tecnicità va di pari passo con un percorso di innovazione tematica, i soggetti prediletti sono da sempre le figura umana e le sue attitudini nella quotidianità. Una dimensione tra onirico e oggettivo, in cui, come un funambolo, il soggetto si contende la capacità di provare a mantenere un equilibrio. Le pennellate sicure e materiche e l’uso del colore sempre con un rimando alla realtà, colloca questo tipo di pittura a metà strada tra il figurativo e il decorativo, includendo una percentuale di astrattismo che spesso si concentra negli sfondi e nel modo di sperimentare il colore su ampie superfici. L’interesse dell’artista per le attitudini umane, l’esoterismo e l'alchimia porta la sua ricerca ad inserire nello stesso contesto più temi che si incontrano ed intersecano in un dialogo quasi surreale. Sono questi i suoi guerrieri contemporanei, i loro ricordi, il modo in cui un’emozione o un pensiero riaffiora attraverso un gesto e delinea linee e tratti. Attimi di intimità rubata e condivisa, una sfera solitaria connessa a tutti dal ricordo dell’essenza, di ciò che anela il corpo e che a volte, basta la trama di un tappeto o un colore intenso per riportare a galla intere storie. I volti e la carne sono la sua ricerca costante. La forte relazione tra carnalità, sfera liquida e primordiale delle pulsioni che si sprigionano attraverso le inclinazioni è una costante in continua evoluzione. Paola ha partecipato a molti concorsi nazionali ed esposizioni presso Gallerie italiane,espone in gallerie del Portogallo e New York, collabora inoltre con strutture commerciali e con privati.
Biografia Roberto Caielli
Roberto Caielli è nato ad Angera (Va) nel 1973. Dopo il diploma al Liceo Classico Cairoli di Varese, si è laureato con lode in storia del teatro medievale all’Università di Pavia, con una tesi sulla simbologia liminale delle sacre rappresentazioni. Presso il Crt Teatro dell’Arte di Milano, ha fondato e diretto il magazine di antropologia teatrale Cenalora, lavorando con i principali artisti della scena milanese degli anni ’90. Ha aperto nel 2009 a Daverio (Va) lo studio di fotografia e stampa fine art dove attualmente lavora, dedicandosi anche all’insegnamento della pratica fotografica nella scuola superiore. Ha pubblicato i libri di poesia Lais (Starpress 2003), Aldous (Starpress 2006) e Sluagh-ghairm, canto corale delle Highlands scozzesi (Sedizioni, 2009), per poi dedicarsi alla fotografia artistica (tra le mostre realizzate, Skyhole nella diga di Moiry, in Svizzera, Cinegrafie presso la galleria Triestecontemporanea di Trieste, Il Tempo a Casa Colombo, presso Galleria le Gru a Valverde (Ct).